Varese, è stangata sull’agricoltura

La stangata energetica pesa sulle aziende agricole prealpine costrette, da mesi, a dover far fronte a rincari a due cifre percentuali che fanno impennare in alto i costi di produzione.

I rincari di gasolio agricolo (+20%), gas (+50%) e luce (+17%) mettono a rischio il futuro delle imprese, con la prospettiva di subire ulteriori rialzi con i primi mesi del 2022: oltre al rimbalzo dell’energia, le imprese agricole devono peraltro fronteggiare i maggiori costi legati all’acquisto di fertilizzanti e mezzi tecnici, con i derivati azotati che hanno subito rincari stratosferici. L’urea granulare al 46% si poteva acquistare a novembre del 2020 a 295 euro alla tonnellata, oggi i listini la quotano a 940 euro, con un rimbalzo vicino al 320 per cento; il nitrato ammonico inoltre è passato da 200 euro alla tonnellata a 660 euro in poco più di 13 mesi (+330%).

Il rincaro dei costi energetici – continua Coldiretti Varese – si trasferisce quindi sui costi di produzione, dall’elettricità al gasolio fino a quello per gli imballaggi e alla plastica per i vasetti dei fiori, andando a colpire uno dei comparti chiave dell’agricoltura prealpina: “Si tratta di un problema reale – spiega il presidente dell’organizzazione agricola Fernando Fiori – con rincari generalizzati che non risparmiano, come detto, neanche concimi e terricci. Nella nostra provincia incidono sui costi di produzione ben oltre il 20% in più, e il tutto arriva dopo i 22 mesi più complessi per il comparto, che ha dovuto fronteggiare le ripetute chiusure a causa della pandemia”.

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